Le catene di approvvigionamento costituiscono una parte fondamentale dei costi operativi per molte aziende, e in tempi di crescente incertezza economica e pressione sui margini, l’efficienza diventa cruciale. La gestione efficace della supply chain non riguarda solo la riduzione dei costi, ma anche la creazione di una struttura resiliente, in grado di adattarsi alle sfide globali come l’inflazione, le fluttuazioni nei prezzi delle materie prime e le interruzioni nelle rotte commerciali.
Boston Consulting Group (BCG), dopo aver collaborato con numerosi leader operativi di diversi settori, ha delineato cinque strategie centrali per ottimizzare i costi e migliorare la competitività delle aziende attraverso la gestione della supply chain.
1. Allineare la gestione dei costi con la strategia di crescita aziendale
Un buon piano di gestione dei costi inizia con una chiara comprensione della traiettoria di crescita dell’azienda. In un contesto di difficoltà economiche, le aziende devono concentrarsi sull’efficienza interna, consolidando le operazioni e ottimizzando le reti di distribuzione per migliorare la redditività. In questi casi, ridurre i costi diventa una priorità per mantenere il business a galla.
Al contrario, quando un’azienda è in fase di espansione, l’ottimizzazione dei costi può diventare una leva strategica per reinvestire i risparmi in aree che stimolino l’innovazione e l’espansione. In questi periodi, l’efficienza non dovrebbe solo essere vista come un modo per tagliare le spese, ma come un’opportunità per allocare risorse verso progetti che possano generare valore a lungo termine.
BCG suggerisce di evitare di lanciare troppe iniziative di riduzione dei costi contemporaneamente. Piuttosto, è importante adottare un approccio a portafoglio, dove le iniziative vengono prioritarizzate in base al ritorno sugli investimenti e implementate in sequenza. Solo così si potranno ottenere i massimi risultati senza disperdere gli sforzi. Questo approccio aiuta a evitare errori difficili da correggere e garantisce che le risorse vengano utilizzate in modo strategico.
2. Creare modelli di costo trasparenti per decisioni più informate
Il famoso detto “Non puoi migliorare ciò che non riesci a misurare” è particolarmente valido nella gestione della supply chain. Avere una visibilità chiara e costante sui costi in ogni singola fase del processo consente alle aziende di monitorare continuamente le performance e di prendere decisioni più consapevoli. La creazione di modelli di costo dettagliati aiuta non solo a identificare inefficienze, ma anche a capire come variabili come la domanda o le interruzioni nelle forniture possano influenzare i costi.
Le aziende che riescono a sviluppare modelli di costo dinamici e trasparenti sono in grado di simulare diversi scenari e prevedere in anticipo gli impatti di eventi imprevisti. Questi modelli, che aggregano i dati provenienti da tutte le fasi della supply chain, forniscono informazioni vitali per ottimizzare le operazioni, pianificare i costi a lungo termine e reagire tempestivamente a problemi imprevisti. La capacità di fare pianificazione predittiva è una risorsa strategica che può dare un vantaggio competitivo.
3. Incorporare la consapevolezza dei costi nella cultura aziendale
Le aziende che raggiungono un miglioramento sostenibile dei costi non lo fanno solo attraverso progetti isolati, ma attraverso una cultura aziendale che promuove costantemente la consapevolezza dei costi. In queste aziende, tutti i dipendenti, dai livelli più bassi fino alla direzione, sono coinvolti nel processo di ottimizzazione. Questo approccio crea un ambiente in cui ogni decisione, grande o piccola, è valutata con l’ottica del risparmio e dell’efficienza.
Secondo BCG, le aziende che integrano la consapevolezza dei costi come parte della loro cultura ottengono riduzioni dei costi più durature. Creare una cultura del risparmio significa stabilire un dialogo costante tra le varie funzioni aziendali, con la leadership che comunica regolarmente i benefici della gestione efficiente delle risorse. Il risultato è un miglioramento continuo, dove ogni membro dell’organizzazione contribuisce a ottimizzare i costi. Le aziende che perseguono questo approccio registrano, mediamente, riduzioni dei costi più elevate, fino all’11% in più rispetto a quelle che trattano l’ottimizzazione dei costi come un’iniziativa temporanea.
4. Progettare per l’agilità e la resilienza
La pandemia e le recenti turbolenze geopolitiche hanno dimostrato che le catene di approvvigionamento globali sono vulnerabili e possono subire interruzioni impreviste. Le aziende devono quindi progettare supply chain più agili, in grado di adattarsi rapidamente a cambiamenti e sfide improvvisi. Ciò significa che l’efficienza non deve più essere l’unico obiettivo: è altrettanto importante costruire una resilienza che consenta di affrontare eventi straordinari senza compromettere la stabilità.
La resilienza può essere costruita attraverso diverse azioni. A breve termine, le aziende devono dotarsi di capacità di risposta rapida alle crisi, come modelli dinamici che supportano decisioni immediate e strategie di approvvigionamento diversificate, come il “dual sourcing” (utilizzare più fornitori per lo stesso prodotto) e scorte di sicurezza. A lungo termine, però, è necessario anche un piano di scenario che consideri rischi geopolitici e la possibilità di near-shoring (riportare la produzione più vicino al mercato di consumo) per ridurre la dipendenza da rotte globali vulnerabili.
Anche se questi investimenti possono comportare costi aggiuntivi nel breve periodo, la protezione che offrono contro eventi imprevisti e costosi è inestimabile. Le aziende più resilienti sono quelle che riescono a mantenere una produzione continua e ad affrontare le interruzioni senza compromettere la qualità o la consegna.
5. Sfruttare l’Intelligenza Artificiale e l’analisi dei dati per trasformare le operazioni
In un’epoca dominata dalla digitalizzazione, l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) e dell’analisi dei dati è diventata una necessità per le aziende che vogliono restare competitive. L’IA può contribuire significativamente alla riduzione dei costi, migliorando i modelli di produzione, la gestione delle scorte, l’automazione dei processi e la pianificazione della domanda.
Secondo uno studio di BCG, le aziende che utilizzano l’IA nella gestione della supply chain hanno visto una riduzione dei costi operativi dal 10% al 20%. L’IA consente di ottimizzare i flussi produttivi e migliorare le previsioni sulla domanda, riducendo gli sprechi e aumentando la precisione delle operazioni. Per implementare correttamente l’IA, le aziende dovrebbero iniziare con applicazioni ad alto impatto e consolidare gradualmente l’adozione in altre aree. Inoltre, è fondamentale investire nella formazione continua dei dipendenti, affinché possano utilizzare al meglio queste nuove tecnologie.
Un futuro resiliente e ottimizzato
In un mondo che cambia rapidamente, l’ottimizzazione della supply chain non è solo una questione di ridurre i costi, ma di costruire una rete che possa adattarsi e prosperare nonostante le sfide globali. Le strategie individuate da BCG offrono alle aziende gli strumenti necessari per ottimizzare i costi, migliorare la resilienza e aumentare l’agilità.
L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, la costruzione di una cultura aziendale che promuova l’efficienza e l’agilità, e la pianificazione per la resilienza non solo aiuteranno a ridurre i costi, ma contribuiranno anche a creare un vantaggio competitivo a lungo termine. In definitiva, l’efficienza della supply chain è la chiave per garantire il successo in un mercato sempre più incerto e dinamico.