Un nuovo report intitolato “Supply Chains Prepping for a Greener, More Agile Future,” basato su un sondaggio condotto da DP World e Supply Chain Dive’s studioID su oltre 160 leader del settore della supply chain, operations e IT, esplora come le catene di approvvigionamento stiano affrontando alcune delle loro sfide più pressanti, tra cui variabilità del mercato, adattamento rapido e sostenibilità ESG. Di fronte a crisi globali che spaziano dai disastri naturali alle tensioni geopolitiche, le aziende stanno ripensando le proprie strategie per affrontare in modo resiliente le difficoltà.

Le sfide attuali delle catene di approvvigionamento

I risultati del sondaggio rivelano che il 41% dei leader della logistica considera la variabilità della domanda e dell’offerta una delle maggiori problematiche. La difficoltà di prevedere e rispondere ai cambiamenti improvvisi del mercato si riflette anche nel 34% degli intervistati che sottolinea un’incapacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. A queste sfide si aggiunge il crescente focus su criteri ESG, una preoccupazione per il 28% dei partecipanti, che considera la sostenibilità e la responsabilità sociale sempre più centrali.

Le tensioni geopolitiche e i disastri naturali continuano a destabilizzare il sistema, portando a carenze di approvvigionamento e a un aumento dei costi. Incendi, inondazioni e altri eventi climatici estremi hanno rallentato spedizioni e messo sotto pressione le catene di approvvigionamento, aggravate anche da normative sempre più severe su sostenibilità e conformità. Di fronte a queste sfide, le aziende stanno adottando nuove soluzioni per migliorare l’efficienza operativa.

Soluzioni tecnologiche e approcci innovativi

Le tecnologie avanzate si stanno dimostrando una risposta efficace per migliorare la resilienza della supply chain. Il 52% delle aziende intervistate ha dichiarato di voler aggiornare o integrare nuovi software per monitorare e gestire meglio i flussi di produzione e distribuzione. Inoltre, il 44% ha aumentato l’uso di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati per prevedere tendenze e ottimizzare le decisioni operative. Anche l’automazione sta diventando centrale: il 36% degli intervistati ha incrementato l’uso dell’automazione per ridurre i tempi di produzione e limitare sprechi, migliorando in modo significativo la produttività.

Le aspettative per queste iniziative sono elevate. Quasi tutti i partecipanti, il 97%, prevedono che queste strategie avranno un impatto significativo sull’efficienza. Questi interventi non solo contribuiscono a ridurre il consumo di risorse, ma anche a migliorare la capacità di risposta alle richieste del mercato e alle pressioni ESG.

Ottimizzazione dei fornitori e focus su sostenibilità

Anche la gestione dei fornitori è oggetto di revisione strategica. Molte aziende stanno cercando di ridurre il numero di fornitori per semplificare la gestione, ridurre i costi e migliorare la trasparenza. Il consolidamento permette di avere un maggior controllo sulla qualità e sulle tempistiche, riducendo i rischi associati a relazioni frammentate. Oltre a ciò, le aziende si stanno orientando verso fornitori che condividono i loro obiettivi di sostenibilità, una scelta che non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a migliorare l’immagine aziendale.

Sul fronte della sostenibilità, l’ottimizzazione delle supply chain per ridurre le distanze di trasporto e consolidare le spedizioni è una delle strategie preferite, adottata dal 60% degli intervistati. Altri approcci includono l’impiego di pratiche di guida efficienti (38%) e l’uso di mezzi di trasporto energeticamente efficienti, come veicoli elettrici o ibridi.

Prospettive future per una supply chain resiliente e sostenibile

L’integrazione della tecnologia e una maggiore attenzione alla sostenibilità stanno aiutando le aziende a prepararsi per un futuro in cui la supply chain dovrà essere sia flessibile che responsabile dal punto di vista ambientale. Se da un lato il 45% degli intervistati si aspetta che queste iniziative abbassino i costi, dall’altro permane una certa preoccupazione sul fatto che concentrarsi su obiettivi ESG possa ridurre la flessibilità e incrementare il rischio operativo. Tuttavia, l’84% dei leader considera le capacità di decarbonizzazione dei potenziali partner come un fattore estremamente o molto influente nelle loro scelte future, a indicare un impegno chiaro verso una supply chain più verde.

I dati del report sottolineano che con strategie mirate su innovazione tecnologica e sostenibilità, le aziende sono fiduciose di poter costruire catene di approvvigionamento pronte ad affrontare i cambiamenti globali. Le sfide non mancheranno, ma con un approccio resiliente e sostenibile, il settore può guardare al futuro con ottimismo.