Il MIT Center for Transportation and Logistics (MIT CTL) e il Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP) hanno pubblicato la quinta edizione del rapporto “State of Supply Chain Sustainability Report”, che evidenzia l’evoluzione delle pratiche di sostenibilità nelle catene di approvvigionamento negli ultimi cinque anni, valutandone l’implementazione globale e le implicazioni per le industrie, i professionisti del settore e l’ambiente.

Il rapporto si basa su quattro anni di sondaggi internazionali dettagliati, con risposte raccolte da oltre 7.000 professionisti della catena di approvvigionamento provenienti da più di 80 paesi. È stata inoltre condotta un’analisi qualitativa attraverso interviste a dirigenti aziendali. Questo approccio combinato ha consentito di avere una visione più ampia delle sfide e delle opportunità nel campo della sostenibilità.

 

Pressioni esterne e obiettivi di sostenibilità

Il rapporto esplora come le pressioni esterne, come l’aumento della domanda da parte degli investitori e normative ambientali più severe, stiano influenzando le iniziative di sostenibilità. Secondo un rapporto di McKinsey, le aziende che adottano pratiche sostenibili possono vedere un aumento delle performance finanziarie a lungo termine, oltre a un miglioramento dell’immagine aziendale. Tuttavia, emerge un divario persistente tra gli obiettivi di sostenibilità delle aziende e gli investimenti effettivi necessari per raggiungerli.

Principali risultati del rapporto

  1. Crescente pressione da parte degli investitori: Negli ultimi cinque anni, la pressione da parte degli investitori affinché le aziende migliorino la sostenibilità delle loro catene di approvvigionamento è aumentata del 25%, rendendo questo fattore il principale motore della spinta verso la sostenibilità.
  2. Scarsa preparazione per obiettivi Net-Zero: Nonostante il 67% delle aziende intervistate non abbia ancora stabilito un obiettivo per le emissioni net zero, quelle che lo hanno fatto spesso non sono preparate ad affrontare le sfide, specialmente nella misurazione e riduzione delle emissioni di Scope 3.
  3. Risposta delle aziende in tempi di crisi: Le imprese reagiscono in modo diverso alle crisi quando si tratta di rimanere in linea con i loro obiettivi di sostenibilità. Durante interruzioni della rete come la pandemia di Covid-19 o periodi di turbolenze economiche, la priorità data alla sostenibilità può variare.
  4. Difficoltà con le emissioni Scope 3: Nonostante gli sforzi significativi, le emissioni di Scope 3 — che possono rappresentare fino al 75% delle emissioni totali di un’azienda — rimangono le più difficili da tracciare e gestire, a causa della complessità delle reti di fornitori e della mancanza di pratiche di condivisione dei dati.

 

Josué Velázquez Martínez, ricercatore del MIT CTL e principale autore dello studio, ha affermato: “Negli ultimi cinque anni, le catene di approvvigionamento hanno affrontato sfide globali senza precedenti. Sebbene le aziende abbiano compiuto progressi, la nostra analisi mostra che molte stanno ancora lottando per allineare le loro ambizioni di sostenibilità con i risultati concreti, in particolare quando si tratta di affrontare le emissioni di Scope 3. Le emissioni Scope 3 infatti rappresentano una parte critica della sostenibilità delle catene di approvvigionamento, ma anche una delle più difficili da gestire. Il problema principale è la mancanza di dati completi e accurati da parte dei fornitori”.

L’importanza delle tecnologie innovative

Il rapporto sottolinea l’importanza delle innovazioni tecnologiche, come l’apprendimento automatico, l’analisi avanzata dei dati e la standardizzazione dei processi, per migliorare la precisione nel monitoraggio delle emissioni. Questi strumenti possono aiutare le aziende a prendere decisioni basate sui dati, orientando le scelte verso soluzioni più sostenibili. Gartner prevede che l’uso di tecnologie digitali per la sostenibilità aumenterà significativamente nei prossimi anni, permettendo alle aziende di affrontare in modo più efficace le loro emissioni.

Collaborazione e trasparenza

Mark Baxa, presidente e CEO del CSCMP, ha enfatizzato la necessità di una maggiore collaborazione: “Le aziende e i consumatori ci chiedono sempre più di approvvigionare e distribuire prodotti in linea con standard sociali e ambientali. Il rapporto 2024 del MIT offre un’analisi approfondita della situazione attuale e preziosi consigli su come migliorare la gestione delle emissioni Scope 3 per ridurre significativamente le nostre emissioni globali”.