La sostenibilità è diventata una priorità strategica per molte aziende, e il settore della logistica e dei trasporti è al centro di questa trasformazione. Una delle sfide più complesse è la gestione delle emissioni di Scope 3. In questo contesto, l’uso efficace dei dati emerge come un fattore cruciale per monitorare, gestire e ridurre tali emissioni. L’importanza dei dati non si limita al monitoraggio delle emissioni: essi sono essenziali per ottimizzare i processi, promuovere la collaborazione tra i partner della filiera e prendere decisioni strategiche per un futuro a basse emissioni.

L’importanza dei dati nella riduzione delle emissioni

Secondo il Global Logistics Emissions Council (GLEC), le emissioni di gas serra provenienti dalle attività di trasporto e logistica rappresentano circa il 14% delle emissioni globali di CO2. Tuttavia, una parte considerevole di queste emissioni appartiene a quelle di Scope 3, spesso difficili da tracciare e gestire. Il primo passo per affrontare queste emissioni è la raccolta e l’analisi accurata dei dati, come sottolinea anche un report della Smart Freight Centre (SFC), un’organizzazione che promuove soluzioni a basse emissioni per il settore logistico. Il loro lavoro ha contribuito a sviluppare standard globali, come il GLEC Framework, che consente alle aziende di misurare le loro emissioni lungo tutta la catena di approvvigionamento in modo coerente e affidabile.

Decarbonizzazione e gestione delle emissioni di Scope 3

Le emissioni di Scope 3 rappresentano una sfida particolare poiché includono tutte le emissioni indirette generate dalle attività della catena di fornitura, dalla produzione dei materiali alla distribuzione dei prodotti. Per le aziende logistiche, ciò significa che le emissioni prodotte dai fornitori di servizi di trasporto, dai porti, dagli spedizionieri e persino dalle operazioni di consegna finale devono essere tenute sotto controllo. Un esempio significativo è fornito dal lavoro di DP World, una delle principali compagnie globali nel settore portuale e logistico. La loro strategia di sostenibilità, Our World, Our Future, è incentrata non solo sulla riduzione delle emissioni dirette, ma anche sull’incentivare la collaborazione lungo la catena del valore per ridurre le emissioni di Scope 3.

I vantaggi dell’ottimizzazione attraverso i dati

L’analisi dei dati offre enormi vantaggi per la sostenibilità, soprattutto nel miglioramento dell’efficienza operativa e nella riduzione degli sprechi. McKinsey & Company ha pubblicato uno studio in cui si evidenzia come l’uso avanzato dei dati e delle tecnologie digitali possa ridurre le emissioni del settore logistico fino al 30% entro il 2030. Le tecnologie come l’intelligenza artificiale, la pianificazione delle rotte basata sui dati in tempo reale e l’ottimizzazione dei carichi sono strumenti chiave per diminuire il consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni di gas serra.

La standardizzazione dei dati per una trasparenza globale

La trasparenza lungo tutta la catena di fornitura è essenziale per una gestione efficace delle emissioni di Scope 3. Tuttavia, una delle maggiori sfide è la mancanza di standard globali uniformi per la raccolta e la condivisione dei dati. Organizzazioni come la International Maritime Organization (IMO) stanno lavorando per colmare questo vuoto, promuovendo normative e standard che richiedono alle aziende di monitorare e riportare le proprie emissioni. A questo si aggiungono le iniziative di organizzazioni come il Carbon Disclosure Project (CDP), che incoraggia le aziende a rendere pubbliche le loro emissioni e a collaborare con i fornitori per ottenere una maggiore trasparenza.

Il settore della logistica ha iniziato a fare progressi significativi in quest’area grazie all’adozione di piattaforme digitali condivise che facilitano lo scambio di dati tra le diverse parti coinvolte. DHL, per esempio, ha sviluppato un sistema di reporting che consente ai suoi clienti di monitorare in tempo reale le emissioni legate al trasporto delle loro merci, fornendo così una visione trasparente e condivisa dell’impatto ambientale lungo l’intera filiera.

Collaborazione e partnership per un futuro sostenibile

Per gestire le emissioni di Scope 3, la collaborazione è fondamentale. Le aziende devono lavorare a stretto contatto con i loro fornitori, clienti e partner logistici per creare una catena di fornitura più sostenibile. Questo non solo aiuta a ridurre le emissioni complessive, ma rafforza anche la reputazione aziendale, poiché sempre più consumatori e investitori richiedono trasparenza e azioni concrete in materia di sostenibilità.

Secondo un recente report del World Economic Forum (WEF), una maggiore collaborazione tra le aziende lungo la catena di approvvigionamento potrebbe ridurre le emissioni globali di CO2 di oltre il 50% entro il 2050. Inoltre, il WEF evidenzia come l’adozione di tecnologie digitali e l’integrazione dei dati possano accelerare questo processo, migliorando al contempo l’efficienza e riducendo i costi operativi.