Come già avevamo raccontato in un articolo a giugno, i veicoli elettrici stanno conquistando il mercato automobilistico globale. Tra i paesi leader del settore troviamo la Cina, che ha anche la maggior percentuale di auto elettriche seguita dagli Stati Uniti. In Europa tra i paesi più virtuosi ci sono Svezia, Olanda, Finlandia e Danimarca.

Nonostante siano indubbiamente un’alternativa migliore alle auto alimentate da combustibili fossili, un eccessivo aumento della produzione – ora invero minacciata dalla crisi dei semiconduttori – presenta comunque dei rischi ambientali da non sottovalutare.

Il dominio cinese del settore

In Cina le vendite di veicoli elettrici sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente e i veicoli elettrici cinesi rappresentano il 20% del mercato automobilistico nazionale e il 40% del mercato globale dei veicoli elettrici. Per Pechino, le vendite di auto nuove potrebbero essere completamente elettriche entro il 2025.

La Cina è al primo posto sia riguardo la domanda globale che l’offerta globale dei componenti critici per i veicoli elettrici. Nel 2020, il 76% delle batterie agli ioni di litio del mondo è stato prodotto in Cina, così come il 60-80% di separatori, anodi, elettroliti e catodi in esse contenuti. Inoltre, la Cina domina anche la catena di approvvigionamento dei minerali delle batterie, inclusi litio, nichel e terre rare. Sebbene i suoi depositi nazionali non siano ingenti, le società cinesi hanno investito molto in miniere d’oltremare (come in quelle di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo) e sviluppato grandi capacità di raffinazione in patria. Le aziende cinesi, infatti, sono responsabili dell’80% della raffinazione globale delle materie prime per le batterie dei veicoli elettrici, compreso il 65% della lavorazione globale del litio per batterie.

Aspetti positivi e rischi per l’ambiente

Ovviamente il boom di produzione – e acquisto – di auto elettriche avrà un impatto positivo sul cambiamento climatico. Tuttavia, come ogni prodotto finito, presenta diverse fasi di lavorazione e componenti e non tutte le fasi e i componenti sono prive di impatti ambientali. I veicoli elettrici generano emissioni sia quando vengono ricaricati che quando vengono prodotti.

Come scrive la professoressa Lyuba Zarsky in un articolo apparso su World Politics Review, dal punto di vista della produzione l’alta intensità energetica proviene in particolare dalle batterie. Un singolo pacco batteria agli ioni di litio per un veicolo elettrico di medie dimensioni pesa circa 450 Kg e contiene circa 8 kg di litio, 35 kg di nichel, 20 kg di manganese e 13 kg di cobalto. Per mantenerla leggero, la custodia della batteria è realizzata in alluminio, una delle industrie a più alta intensità energetica al mondo.

Quasi la metà delle emissioni della produzione di veicoli elettrici proviene dall’estrazione e dalla lavorazione dei materiali critici per le batterie, materiali di cui abbiamo parlato anche in un articolo sul nuovo numero del nostro magazine, per non parlare dei problemi e dei costi ambientali e sociali dell’estrazione mineraria. Una produzione eccessiva potrebbe quindi presentare dei pericoli ambientali, scatenando inoltre una corsa alle materie prime con ricadute politiche certe.

Servono alternative o miglioramenti?

La professoressa Zarsky propone quattro principali approcci per migliorare la situazione legata alle emissioni:

  • Raccolta differenziata: poiché attualmente solo l’1% circa delle batterie agli ioni di litio viene riciclato, rispetto al 99% delle batterie al piombo. Ma l’innovazione tecnologica e le opportunità commerciali potrebbero guidare un grande aumento con l’esplosione del mercato dei veicoli elettrici.
  • Regolamenti: come le misure rigorose messe in atto per ridurre l’inquinamento atmosferico dovuto al carbone, per la rivoluzione dei veicoli elettrici sarà necessaria una forte regolamentazione per proteggere l’acqua e la biodiversità.
  • Nuovi processi minerari: modi migliori per estrarre il litio, inclusa l’estrazione diretta, che utilizza poca acqua.
  • Innovazione della batteria: ovvero modi per riprogettare le batterie con materiali diversi che hanno un impatto ambientale inferiore, come sostituire potassio e sodio al litio.

Uno studio del Massachusetts Institute of Technology ha rilevato che la produzione di batterie e carburante per un veicolo elettrico genera emissioni più elevate rispetto alla produzione di un’automobile a combustibile. Va comunque detto che, nonostante i veicoli elettrici non siano a zero emissioni, questi maggiori costi ambientali sono compensati dalla superiore efficienza energetica dei veicoli elettrici nel tempo. Anche secondo la United States Environmental Protection Agency le auto elettriche presentano comunque un’alternativa migliore alle auto alimentate a combustibili fossili, sia considerando la produzione che la ricarica e lo smaltimento.