Il progetto intende promuovere la sostenibilità nella supply chain e coinvolgerà 4mila allevatori

Coldiretti, McDonald’s Italia e Inalca, azienda dell’industria della carne del gruppo Cremonini, hanno siglato un accordo per sostenere le pratiche sostenibili nella filiera italiana della carne bovina. Nel progetto saranno coinvolti oltre 4mila allevatori nell’arco di tre anni, a partire da una fase di test all’inizio del 2019 che coinvolgerà 400 aziende.

L’intesa è stata firmata in occasione del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio a metà ottobre, e coinvolge tutta la filiera: allevamento, trasformazione e distribuzione nei 570 McDonald’s presenti in Italia.

Nel concreto, il progetto vuole diffondere metodi sostenibili e la formazione del personale impegnato nell’allevamento di bovini, prendendo a modello la prima piattaforma europea del settore bovino Erbs (The Europen Roundtable for Beef Sustainability). Lo scopo è sviluppare in Italia i primi allevamenti sostenibili, adottando l’obiettivo di Erbs di promuovere buone pratiche agricole e condividere le conoscenze tecniche necessarie.

I criteri che guideranno lo sviluppo di questo tipo di allevamento sono:

  1. Benessere animale: rispetto di almeno 4 indicatori dei 5 monitorati da Aia (Associazione italiana allevatori);
  2. Sostenibilità ambientale: impegno al rispetto della condizionalità prevista dalla Pac (politica agricola comune);
  3. Sostenibilità economica, etica e sociale: trasparenza e rispetto del contratto nazionale del lavoro e delle norme di sicurezza.

Strumento indispensabile sarà un portale web che raccoglierà tutti i dati e le attività di controllo dello standard, in modo da poter verificare i requisiti delle aziende iscritte. Gli allevatori infatti potranno aderire online all’iniziativa: questo consentirà loro di ricevere informazioni su obblighi e vantaggi derivanti dall’adesione allo standard di agricoltura sostenibile.

Partner dell’iniziativa sarà il Dipartimento qualità agroalimentare (Dqa), che avrà il compito di monitorare gli allevamenti e di verificare insieme all’Aia che rispettino gli standard, nell’ottica di certificare la sostenibilità della supply chain del settore bovino, dall’allevatore al consumatore.